Il 2 novembre 2011 , sera, ho voluto porre altre domande e provare anche la tecnica di invertire le registrazioni tratte dalla radio croata.
Testo originale: “perché mia madre non mi parla,non riesce? Aspettavo un messaggio come il precedente di “Anywhere is” di Enya.Le foto vengono meglio per lei? Inoltre voi dormite?”
A rovescio diventa:
è timbro di ov, er t(e)loni/
chi è il Re, cogliemo do’ gh’n’è(v), oh tofel
(The Test of English as a Foreign Language, or TOEFL (pronounced /ˈtoʊfəl ...)
Ai nei/ Assira rimedi / et mele cerc lè mo’/
La mela è utile per regolare la pressione del sangue ed eccellente per sedare i crampi. Basti pensare che gli antichi Assiri usavano l'aceto per curare il mal di orecchi mentre durante la rivoluzione americana e la guerra civile venne impiegato come antisettico e disinfettante.Ho parecchi crampi notturni in questo periodo, in effetti.
oh s’ dà asse, mo’ vate epsa/e sceglier io non/
andrà qui mon/ er dama in me écrit.
A questo punto ho insistito a chiedere che mia madre scrivesse tramite lui qualcosa,mi dicesse qualcosa e ho registrato a caso, parlando e leggendo a casaccio.Dico:
“Allora se lei può scrivere in te dimmi qualcosa.Inoltre voi avete il sonno?Io vi disturbo svegliandovi?”
E diventa a rovescio:
E vorrai lè so Brozzi vivo lì/conos, l’etè va, è ovv (io)
Er t(e)loni/ ah zocla (terra,zoccolo) ho qui mi/
Et mi revirso /y elle es/ parola.
Quindi ,non contenta, insisto leggendo a casaccio: “iniziai con la tecnica che mi sembrava più semplice.Vengono utilizzati semplicemente una bacinella,possibilmente scura, riempita con 3-4 dita d’acqua” e diviene
Papà attiv portau (=portale)/ certo ,attiv mira/
Ah ruxe,tien l’ibisso/allevi,staba nu’/
Et nemesti,messi tasti lì tu o non gnev (veniva)/
è stirp me sui , a var le cime, aquì in tete a lò (qui in testa a lui?)
E hai finì.
La rossa (io) ha in casa l’ibis, simbolo ,come del resto il pavone, di resurrezione e rinascita.
Dalla radio croata ho quindi registrato un breve pezzo e l’ho girato a rovescio
Nanon chera, ad nemines può qua chissà botta,uh n’esco.
Umberto va cu’ palu,oh in vasi essa non lo ve’ (vedi)?
E rusco, ch’esco qua,ho un ser conflit/ oh gh’n’è survey in sì haaa,
e stesso gh’là,del Volga nome dì.
In leuco occhi ci han, ‘o minimo sarà idiote,
ess ha,cercate i nanè.
A me corpo per dirse sì.
Nanon chera è tipica espressione dialettale della nostra famiglia, Umberto è il mio trisavolo da parte di madre. Non è che si ottiene gran che con questa tecnica, mi vuole dire,c’è un serio conflitto di possibilità. Si scherza, nel bianco (= puro) hanno occhi , tuttalpiù il minimo di loro sarà idiotaJ!
Devo ancora scattare le foto ai vasi di fiori per cercare i “nanetti”, non mi vengono.
Però lo prendo in parola quando mi dice di dire la parola Volga e così faccio: mi invento una frase breve sul momento e la rovescio : “ dico il nome del Volga”
Al contrario risulta:
ah gh’è love /lè/è mogli oh chì
C’è amore e la moglie di mio padre (mia madre) è qui con me.